Pubblicazioni

La Stima dei Costi della Sicurezza nei Cantieri Temporanei e Mobili: Norme, Prassi e Prospettive

Introduzione

Il tema della sicurezza nei cantieri temporanei e mobili rappresenta una delle questioni più delicate nell’ambito dell’edilizia e dell’ingegneria civile. In particolare, la stima dei costi della sicurezza è oggetto di dibattito e interpretazione da parte di progettisti, imprese, coordinatori e stazioni appaltanti, in quanto coinvolge aspetti normativi, economici, tecnici e operativi fortemente interconnessi. L’efficace determinazione di tali costi costituisce una componente essenziale per garantire il rispetto delle misure di prevenzione e protezione previste per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.

Negli anni, l’evoluzione legislativa in materia ha fornito strumenti e indicazioni per migliorare la chiarezza e la coerenza dei criteri di stima, ma persistono ancora zone d’ombra, soprattutto in merito alla distinzione tra costi diretti e costi speciali, e alla loro concreta integrazione nei processi di progettazione e contabilizzazione.

Questo articolo intende fornire un’analisi esaustiva sull’argomento, delineando il quadro normativo di riferimento, illustrando le metodologie di stima, chiarendo le responsabilità dei soggetti coinvolti e proponendo linee guida operative per una corretta ed efficace gestione dei costi della sicurezza nei cantieri.


Il Quadro Normativo di Riferimento

Evoluzione legislativa

La disciplina della sicurezza nei cantieri temporanei ha subito una profonda trasformazione a partire dal D.Lgs. 494/1996, che ha recepito la Direttiva Europea 92/57/CEE. Questo decreto ha introdotto l’obbligo per il committente o per il responsabile dei lavori di nominare i coordinatori per la sicurezza (CSP e CSE) e di predisporre il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) per gli appalti pubblici e privati, ponendo le basi per una nuova cultura della prevenzione.

Successivi interventi normativi hanno perfezionato il quadro:

  • Il D.Lgs. 528/1999 ha rafforzato il principio per cui i costi della sicurezza non possono essere soggetti a ribasso in sede di gara;

  • La Legge 327/2000 ha chiarito che tali costi devono essere congrui e specificamente indicati;

  • Il D.P.R. 222/2003 ha infine definito i contenuti minimi del PSC e le modalità di stima dei costi della sicurezza, affermando che devono essere congrui, analitici e compresi nel prezzo dell’appalto.

Ambito di applicazione

Tali disposizioni si applicano a tutti i cantieri temporanei e mobili che comportano la presenza di più imprese, sia nei lavori pubblici che in quelli privati. Sono escluse solo le attività svolte in regime di impresa singola e senza interferenze significative. Tuttavia, anche in questi casi, valgono gli obblighi generali di tutela previsti dal D.Lgs. 81/2008, che ha abrogato e riordinato gran parte delle normative precedenti.


Costi della Sicurezza: Tipologie e Definizioni

Costi Diretti

I costi diretti si riferiscono agli oneri di sicurezza incorporati nelle lavorazioni ordinarie e nei prezzi unitari. Comprendono, ad esempio:

  • L’utilizzo di DPI specifici per certe lavorazioni;

  • Le misure di protezione collettiva obbligatorie, come parapetti o reti di sicurezza;

  • I costi per il rispetto delle misure previste dal PSC, se integrati nelle lavorazioni.

Questi costi devono essere considerati già nella formazione dei prezzi unitari e analizzati attraverso l’analisi dei costi di produzione dell’impresa, che comprende materiali, manodopera, noli e sicurezza.

Costi Speciali

I costi speciali (o indiretti) sono quegli oneri di sicurezza non compresi nei prezzi delle singole lavorazioni, ma imposti da prescrizioni specifiche del PSC. Alcuni esempi tipici:

  • Recinzioni speciali in aree urbane;

  • Schermature contro linee elettriche aeree;

  • Tettoie e coperture provvisorie;

  • Protezioni per scavi o demolizioni;

  • Servizi igienico-sanitari mobili in cantieri isolati;

  • Allestimento dell’impianto elettrico con particolari standard.

Questi costi devono essere stimati a corpo, mediante computo metrico-estimativo dedicato, e rendicontati separatamente nel quadro economico dell’appalto.


Metodi di Stima dei Costi

Approccio analitico

L’approccio più rigoroso è quello analitico, che prevede l’integrazione del costo diretto della sicurezza nell’analisi del prezzo unitario di ogni voce di lavoro. Questo metodo consente di individuare puntualmente il peso della sicurezza su ciascuna attività e offre un maggiore controllo nella fase esecutiva.

Approccio semplificato

Alternativamente, si può adottare un approccio semplificato, stimando i costi diretti in percentuale sul prezzo della lavorazione, secondo tabelle indicative fornite da enti tecnici o ordini professionali. Questo metodo, seppur meno preciso, è più rapido e facilmente applicabile nei cantieri di piccole dimensioni.

Calcolo dei costi speciali

I costi speciali vengono stimati a parte, con articoli a corpo nel computo metrico. Devono essere basati sulle prescrizioni del PSC e distinguersi chiaramente dalle opere di servizio o logistiche generali. Il coordinatore deve indicare in modo trasparente quali componenti ricadono tra i costi speciali, evitando ambiguità in sede di gara.


Il Ribasso d’Asta e l’Esclusione dei Costi della Sicurezza

Una delle principali criticità riguarda il ribasso d’asta e l’effettiva esclusione dei costi della sicurezza dalle offerte economiche. Secondo la normativa vigente:

  • I costi speciali e diretti stimati dal CP non sono soggetti a ribasso;

  • Gli oneri generali di sicurezza dell’impresa (POS, formazione, sorveglianza sanitaria, ecc.) rientrano invece nelle spese generali e sono oggetto di ribasso.

In fase di aggiudicazione, il prezzo offerto dalle imprese deve essere al netto degli oneri non ribassabili, i quali vengono riconosciuti integralmente nel contratto e nella contabilità dei lavori.


L’Integrazione con la Contabilità dei Lavori

Per garantire coerenza tra stima iniziale e fase esecutiva, è fondamentale che i costi della sicurezza siano tracciati e contabilizzati correttamente. Il metodo suggerito dalla Determinazione dell’Autorità di Vigilanza LL.PP. n. 2/2001 prevede una procedura rigorosa:

  1. Identificazione delle spese di sicurezza comprese nei prezzi unitari (SRPi);

  2. Computazione dei costi speciali (SSS) a corpo;

  3. Calcolo dell’incidenza media della sicurezza (IS = SCS / C);

  4. Ripartizione del costo della sicurezza per ogni lavorazione (Si).

Questa metodologia consente di rendere trasparente e verificabile il costo complessivo della sicurezza, anche in fase di verifica finale del SAL (Stato Avanzamento Lavori).


Proposte Operative e Buone Prassi

Per migliorare l’efficacia della stima e gestione dei costi della sicurezza, si propongono alcune buone pratiche operative:

  • Sinergia tra progettista e coordinatore per la sicurezza già in fase di definizione del computo metrico estimativo;

  • Uso di software di calcolo integrati con funzioni specifiche per la stima dei costi diretti e speciali;

  • Aggiornamento continuo dei prezziari di riferimento, con voci dettagliate per la sicurezza;

  • Formazione specifica per i coordinatori sulla stima economica della sicurezza e sulla lettura dei costi nei computi;

  • Verifica costante in cantiere della corrispondenza tra quanto previsto nel PSC e quanto effettivamente realizzato, con aggiornamento della contabilità;

  • Valutazioni critiche post-intervento, per stimare l’efficacia degli investimenti nella sicurezza e migliorare le stime future.


Conclusioni

La corretta stima dei costi della sicurezza nei cantieri temporanei e mobili è una responsabilità chiave per garantire non solo la conformità normativa, ma anche l’efficacia delle misure di tutela della salute dei lavoratori. Pur in presenza di un quadro normativo ormai consolidato, è necessario sviluppare ulteriormente strumenti tecnici e metodologici che consentano una gestione più precisa, trasparente e integrata dei costi della sicurezza.

Le sfide che restano aperte riguardano la valutazione qualitativa e quantitativa delle misure di prevenzione, la compatibilità economica degli appalti, e la cultura della sicurezza in un settore storicamente orientato alla minimizzazione dei costi. Tuttavia, come evidenziato, una buona stima dei costi della sicurezza non solo previene rischi e infortuni, ma contribuisce a costruire cantieri più efficienti, ordinati e rispettosi delle regole.

In definitiva, investire nella stima e nella gestione dei costi della sicurezza è un investimento in qualità, competitività e sostenibilità per tutta la filiera delle costruzioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.