Il Burnout: un quadro di insieme
Generalità
Il burnout è un insieme di sintomi che deriva da una condizione di stress cronico e persistente, associato al contesto lavorativo.
Pertanto, il lavoratore che ne è soggetto, arriva al punto di “non farcela più” e si sente completamente insoddisfatto e prostrato dalla routine quotidiana. Nel tempo, il burnout può condurre ad un distacco mentale dal proprio impiego, con atteggiamento di indifferenza, malevolenza e cinismo verso i destinatari dell’attività lavorativa. Il burnout non va sottovalutato, considerandone i sintomi passeggeri e poco importanti: la demoralizzazione e la negatività per il proprio contesto possono sfociare, talvolta, nella depressione e in altri disturbi più complessi da affrontare.
Le strategie per superare la sindrome da burn-out sono diverse e comprendono la psicoterapia cognitivo comportamentale, la modifica delle abitudini lavorative e l’adozione di misure utili a contrastare lo stress nella quotidianità.
Cos’è il Burnout?
Burnout: quali sono le cause?
Il burnout va inteso come un processo multifattoriale che riguarda sia i soggetti (variabili individuali, come sesso, età e stato civile), che la sfera organizzativa e sociale nella quale lavorano. Questa forma di esaurimento è determinata da una condizione di stress cronico inserito in un contesto lavorativo e/o derivante da esso, nella quale viene percepito uno squilibrio tra richieste-esigenze professionali e risorse disponibili.
Fattori socio-demografici
- Età: alcuni esperti del settore sostengono che l’età avanzata costituisca uno dei principali fattori di rischio di burnout; altri ritengono, invece, che i sintomi siano più frequenti nei giovani, le cui aspettative sono deluse e stroncate dalla rigidezza delle organizzazioni lavorative;
- Stato civile: persone senza un compagno stabile sembrano essere più vulnerabili a sviluppare questa forma di esaurimento psico-fisico.
- Differenza di genere: le donne sarebbero più esposte degli uomini al pericolo di soffrire di burnout.
Caratteristiche di personalità
- Tendenza a porsi obiettivi irrealistici;
- Personalità autoritaria o introversa (incapacità di lavorare in team);
- Concetto di sé come indispensabile;
- Abnegazione al lavoro, inteso come sostituzione della vita sociale;
- Motivazione ed aspettative professionali elevate.
Fattori socio-ambientali e lavorativi
Un ambiente di lavoro non favorevole può portare a manifestazioni psico-fisiche, con un significativo impatto negativo sul benessere della persona. Il burnout può essere correlato a diverse componenti della sfera lavorativa, di tipo organizzativo o correlati alla comunicazione e alla sicurezza sul luogo di lavoro, come:
- Le aspettative connesse al ruolo:
- Carico eccessivo di lavoro: se superiore alla capacità dell’individuo di farvi fronte può predisporre al burnout;
- Mancanza di controllo sulle risorse necessarie per svolgere il proprio lavoro: sembra esservi un’associazione tra il burnout e la carenza di autonomia per attuare l’attività nella maniera che ritiene più efficace o le abilità di assumersi la responsabilità di decisioni importanti;
- Valori contrastanti: l’incongruenza tra i valori dell’individuo e dell’organizzazione può tradursi nella pressione di una scelta tra ciò che si vuole fare e ciò che, invece, si deve fare;
- Attività inadeguate rispetto alle competenze del lavoratore o aumento di responsabilità, senza la giusta compensazione;
- Le relazioni interpersonali:
- Difficili interazioni con colleghi o clienti;
- Frequenti conflitti nella programmazione del lavoro o interruzioni;
- Le caratteristiche dell’ambiente di lavoro:
- Politiche sanitarie e di sicurezza inadeguate;
- Bassi livelli di supporto ai lavoratori;
- L’organizzazione stessa del lavoro:
- Comunicazione e gestione insufficiente;
- Compiti e obiettivi poco chiari;
- Programmi che cambiano spesso;
- Orari inflessibili e scadenze irrealistiche;
- Partecipazione limitata o scarsa nei processi decisionali della propria area di lavoro.
A queste situazioni, si aggiungono:
- Mancato riconoscimento (sia sociale, che economico) del risultato;
- Assenza di equità (cioè la percezione di onestà e correttezza che favorisce soddisfazione e motivazione);
- Presenza di rischi alti, come per i soccorritori o gli agenti di pubblica sicurezza;
- Mobbing e molestie psicologiche.
Burnout: chi sono i soggetti più a rischio?
Inizialmente, la sindrome del burnout è stata correlata alle cosiddette “helping professions”, cioè le professioni sanitarie e assistenziali che prevedono un contatto con le persone o deputate alla difesa, alla sicurezza pubblica ed alla gestione delle emergenze: infermieri, medici, insegnanti, assistenti sociali, operatori per l’infanzia, poliziotti e vigili del fuoco.
In seguito, si è riconosciuto che il burnout può associarsi a qualsiasi contesto lavorativo in cui esistano forti condizioni stressanti e pressanti (come, ad esempio, può accadere per le posizioni di grande responsabilità lavorativa) o implicazioni relazionali molto accentuate (es. avvocato, ristoratore, politico, impiegato delle poste, segretaria ecc.).
Sindrome da Burnout: come si manifesta?
La sindrome del burnout caratterizzata da un rapido decadimento delle risorse psicofisiche e da un peggioramento delle prestazioni professionali.
Il burnout non si manifesta quasi mai in modo improvviso, ma è il risultato di un processo graduale che si sviluppa nel tempo. All’inizio, il lavoratore si trova a sostenere con forte impegno le mansioni che gli vengono assegnate, allo scopo di mantenere le proprie capacità di rendimento. Tuttavia, il forte carico di lavoro associato a poche fasi di riposo può tradursi in un vero e proprio sfinimento psichico.
Nella maggior parte dei casi il burnout, si sviluppa in modo subdolo: spesso, chi ne soffre non se ne accorge e considera normali i primi campanelli d’allarme, come insonnia, cefalea, mal di stomaco, insofferenza per i turni e poca motivazione per lo svolgimento dell’attività lavorativa.
Un segno caratteristico del burnout è che il lavoratore non riesce a recuperare nonostante le possibilità di riposo (la sera, nel fine settimana, in vacanza ecc.).
Caratteristiche del Burnout
Le manifestazioni della sindrome da burnout sono numerose e varie, ma tre caratteristiche sono sempre presenti:
- Senso di esaurimento o depauperamento delle energie
L’esaurimento emotivo è il sintomo centrale del burnout e consiste nel sentimento di essere svuotato e annullato dal proprio lavoro. Le persone colpite si sentono sfinite sul piano emotivo, fisico e mentale.
- Aumento della distanza mentale dal proprio lavoro
Nel burnout, si manifesta un atteggiamento di distacco mentale dalle proprie mansioni con aumento dell’isolamento dal proprio lavoro con ridotta efficacia professionale. Inoltre, sono presenti sentimenti di negativismo o cinismo relativo al proprio impiego e nei confronti delle persone che richiedono o ricevono la prestazione o il servizio (colleghi, clienti, superiori).
- Ridotta efficacia professionale
La ridotta realizzazione personale, la percezione della propria inadeguatezza al lavoro, la caduta dell’autostima e il sentimento di insuccesso nel proprio lavoro si traducono nel calo dell’efficienza personale: il lavoratore percepisce di diventare sempre meno efficiente, nonostante si impegni di più nelle proprie mansioni.
Burnout: sintomi fisici, psico-emotivi e comportamentali
Rispetto alla routine lavorativa quotidiana, il burnout si rende evidente con le seguenti manifestazioni psicologiche e comportamentali:
- Mancanza di iniziativa;
- Difficoltà a portare a termine i compiti;
- Distacco emotivo e ridotto interesse verso il proprio lavoro;
- Difficoltà nelle relazioni con gli utenti;
- Demotivazione;
- Alta resistenza ad andare al lavoro ogni giorno;
- Rigidità di pensiero e resistenza al cambiamento;
- Cinismo e atteggiamento colpevolizzante nei confronti degli utenti;
- Assenteismo;
- Depersonalizzazione;
- Senso di frustrazione.
Dal punto di vista emotivo e cognitivo, i sintomi del burnout comprendono:
- Difficoltà di concentrazione;
- Bassa stima di sé;
- Senso di colpa, fallimento, rabbia e risentimento;
- Agitazione, irritabilità e nervosismo;
- Infelicità;
- Pianto frequente;
- Indecisione;
- Mancanza di attenzione;
- Difficoltà a pensare in modo chiaro;
- Mancanza di creatività;
- Preoccupazione costante.
Per quanto riguarda i sintomi fisici, il burnout comporta:
- Stanchezza;
- Insonnia;
- Tachicardia;
- Mal di testa;
- Nausea;
- Inappetenza;
- Dolori e problemi digestivi;
- Senso di soffocamento;
- Tremori;
- Sudorazione alle mani;
- Mal di schiena e tensioni muscolari;
- Vertigini;
- Ipertensione;
- Disturbi sessuali o riproduttivi.
Complicanze
La sindrome da burnout è una situazione di forte disagio per il soggetto e può comportare diverse conseguenze nella vita quotidiana dell’azienda. Gli effetti negativi del burnout si ripercuotono, infatti, nell’ambiente di lavoro e finiscono con il coinvolgere anche l’utenza, a cui viene offerto un servizio inadeguato. Il lavoratore dimostra di non tollerare colleghi, clienti e superiori con insofferenza, atteggiamenti critici, aumento della conflittualità e altri comportamenti negativi.
Il burnout può condurre, inoltre, il soggetto ad un abuso di alcol, cibo, farmaci o sostanze psicoattive. Se non s’interviene, si possono verificare isolamento, autolesionismo e impoverimento della vita di relazione, disturbi d’ansia, crisi di panico e depressione.
Come viene stabilita la diagnosi di burnout?
La diagnosi del burnout è stabilita da un professionista competente in materia (medico del lavoro, psichiatra, psicologo ecc.) quando il soggetto manifesta i sintomi fisici, psicologici e comportamentali tipici della sindrome.
Per comprendere l’entità della patologia e stabilire un adeguato piano di intervento, vengono intrapresi dei colloqui, per raccogliere informazioni relative al livello di compromissione delle funzioni generali ed alle caratteristiche con cui si manifesta il burnout (da quanto tempo e con quale intensità). Questa valutazione ha, inoltre, l’obiettivo di trovare i collegamenti tra il disagio sperimentato dal paziente ed i fattori che scatenano o contribuiscono a mantenere la sindrome del burnout.